ALBERTO ATTOLINI

IL PAESE E LA GENTE

A forza di emigrazioni e rincorse al lavoro, il mio paesino conta oggi 1.074 abitanti, aggiungendo ai quali quelli delle tante borgate (da quelle di appena 11 anime alle "metropoli" da 555 persone) arriviamo a soli 4.137 abitanti del Comune più esteso per territorio della provincia di Reggio Emilia.

Anche questa estensione ha sempre condizionato la vita della mia famiglia: papà aveva l' unico forno di tutto il Comune, e alle sei del mattino le corriere che partivano per le borgate dovevano già essere cariche del pane iniziato a preparare alle prime ore della notte: ricordo che rientrando spesso io davo a papà il buongiorno e lui a me la buonanotte.

Poi c' era da fare il pane per il paese, per tutti eccetto quelle contadine che si preparavano in casa delle grosse pagnotte che, su una pala lunga lunga tenuta in equilibrio sulla testa (come le moderne aspiranti modelle con il libro.....), portavano a cuocere da mio padre, il quale segnava tutto su un libretto i cui conteggi si tramutavano in farina dopo il raccolto del grano, secondo il rituale antico del baratto.

Poi c'era da stare dietro al negozio, ma lì entrava in scena la mamma..... che così si “riposava” un pò dalle fatiche di accudire la casa con tre figli maschi più il marito.

Passando invece al paese, dovete sapere che durante l' ultima guerra Villa era in piena Linea Gotica, la zona dove da una parte davano spallate gli Alleati e dall' altra facevano resistenza i tedeschi, con i paesini dell' appennino tosco-emiliano a fare da sandwich.

Il paese venne così bruciato due volte, ma altrettante volte ricostruito, con tutta la testarda alacrità contadina che quei tempi permettevano.

Mia madre mi raccontava spesso episodi di quei giorni, e uno in particolare mi è rimasto impresso, anche perché c'ero di mezzo io: i tedeschi avevano ammassato nella chiesa tutta la popolazione del paese (mancavano solo gli uomini, che erano sui monti oppure deportati), con l' intenzione di far saltare tutto, dicono per fermare gli Alleati e i partigiani che stavano avanzando.

Ancora piccolissimo e da poco con l' uso della parola, Alb era in braccio alla mamma, divertendosi un mondo di fronte alla drammatica confusione che c'era: … "Mamma... senti... pum !!!!" era il suo divertito commento ad ogni cannonata dai monti, che aumentava invece i lamenti e le preghiere degli adulti.

Ma erano cannonate degli Alleati, ormai talmente vicini che i tedeschi decisero che era meglio scappare senza perdere un minuto, per fortuna lasciando tutto com'era.

Quella vita di quegli anni di guerra segnò molte persone, che si ritrovarono il carattere contadino - montanaro, di per sè un pò chiuso e solitario, non più attenuato dalla giovialità dell'emilianità. E a quel modo se lo portarono fino all'ultimo.

Molti invece, in particolare i giovani di anagrafe e di spirito, riuscirono a mantenere quest'ultimo aspetto caratteriale, usufruendo quindi molto meglio e fino in fondo della voglia di vivere post bellica.

E così tra i miei ricordi c'è anche quell'atmosfera strana dove convivevano queste due personalità, la cui differenza si sentiva soprattutto nelle occasioni liete.