Caprioli utili per sindaci inutili… 

 

E finalmente, meglio tardi che mai, se ne sono accorti anche i nostri cari Sindaci…ma non sarà che questo improvviso interesse sia dovuto al fatto che a breve avremo le elezioni ?

Improvvisamente anche loro stanno protestando e appoggiando le petizioni delle Associazioni degli Agricoltori per il problema degli ungulati…peccato però che durante i loro mandati, nonostante ne fossero da tempo a conoscenza non lo abbiano mai preso in nessuna considerazione…anzi ad una riunione di poco tempo fa a Villa Minozzo i nostri Lombardi e Fiocchi zittivano gli agricoltori che per questo protestavano vivamente con l’assessore provinciale all’ambiente Gennari .

Peccato anche, che invece di porre attenzione agli interessi della propria gente, siano sempre stati succubi delle decisioni di “Reggio”, disponibili e solerti nel dire sempre e servilmente di si a tutto quello che arrivava da lì e dai loro partiti:  alla discarica, ad Enia,  ai cinghiali,  ai cervi, ai caprioli, al Parco… con il risultato di non essere più nemmeno padroni a casa nostra.

Ora che siamo diventati anche Parco Nazionale, scopriamo che purtroppo questo serve a tutti tranne che a noi ; serve per assegnare qualche poltrona a politici locali e serve per gestire e sperperare ancora altro denaro pubblico; di recente, alla faccia della crisi, sono stati finanziati oltre 2 milioni di Euro per un progetto d’inserimento di aquile, lupi ed orsi nel nostro territorio !! E poi i nostri Sindaci ci vengono a raccontare che faticano a chiudere i bilanci comunali perché  non arrivano più soldi !?

Nel frattempo per il nostro Appennino il  futuro è sempre più cupo; il territorio è in abbandono, le stalle chiudono e i giovani se ne vanno via come cinquant’anni fa; le poche attrezzature turistiche sono fatiscenti, l’esempio lampante sono le “storiche“ seggiovie di Febbio, nate già vecchie, costate un patrimonio e sempre guaste. Oltre al turismo invernale, come se non bastasse, abbiamo perso perfino quel turismo estivo di ritorno dei nostri emigrati; se tornan, è solo per pochi giorni ed è gia molto che continuino a pagare le tasse per le loro case vuote. Purtroppo perderemo presto anche quello degli amanti delle camminate e dei cercatori di funghi…andando per boschi e nei prati difficilmente si torna senza avere qualche zecca infilata addosso.

Per completare, disponiamo di una viabilità vergognosa e sentiamo parlare solo di Statale 63 e di fantomatici trafori per la Toscana dei quali ne sentivano già parlare i nostri nonni ; intanto noi viaggiamo tra dossi, buche e sconnessioni e, come se non bastasse, con l’assillo di dover evitare anche cinghiali, istrici, cervi e caprioli .

E qui torniamo al problema dei caprioli: sono troppi e si sono riprodotti in modo esponenziale poiché inizialmente non si è considerato che con la mancanza di nemici naturali non ci sarebbe stata selezione. L’unica naturale deriva da malattie come successo lo scorso anno, altre invece dalla caccia, dagli incidenti stradali e dalle barre falcianti dei trattori che, nel periodo del primo taglio stagionale uccidono i piccoli appena nati nascosti nell’erba, segandoli. Lo so che è crudele ma non potendo fare il Parmigiano con il latte di capriolo ci occorre il fieno per le nostre mucche ed in merito sottolineiamo che non è per niente salutare che le placente restate nei prati dopo i parti finiscano per essere imballate in mezzo al foraggio dei nostri bovini .

Quello che  fa sorridere è sentire lo sdegno di coloro che, lontani ed ignari delle problematiche della zona, si ergono ipocritamente a difesa di questi poveri animali ; non so se non capiscono o se fingono di non capire l’esatto motivo per il quale sono stati introdotti… Dicevano i saggi latini : Se non riuscite a capire, chiedetevi  a chi giova !?

Venite a vedere quanto sono “ecologici” i selezionatori con i loro fucili da caccia grossa dotati di super cannocchiali, vestiti in abiti militari e con grandi fuoristrada ultramoderni, intenti a perlustrare il territorio per cercare gli esemplari a loro assegnati per  abbatterli?

Forse capirete come, tra  caccia e finanziamenti pubblici per il ripopolamento, dietro ai caprioli ci sia soltanto un gran bel giro di soldi…. Capirete soprattutto che lo scopo vero per il quale sono stati introdotti non sia una esigenza ambientalista od ecologica ma semplicemente per poter esercitare un particolare tipo di caccia d’elìte che qui mancava . 

Ci piacerebbe che in tutto questo venisse almeno considerato che ci siamo anche noi montanari… Noi che lavoriamo e viviamo sul territorio e del territorio; Mi riferisco agli agricoltori che subiscono danni alle proprie coltivazioni e che per essere ripagati dei danni, spesso con cifre ridicole, devono andare a chiedere, quasi non fosse un diritto il rispetto della loro terra e del loro lavoro; a chi taglia i boschi per farne legna e deve stare attento a tutte le regole per non incorrere nelle severe sanzioni previste per poi vedere le nuove piante cimate costantemente dai caprioli tanto da non ricrescere più. A coloro, e non sono pochi che dalle punture di zecche hanno contratto la malattia di Lyme dalla quale non si guarisce mai completamente…a chi dovendo viaggiare, a causa di questi animali ha subito danni agli automezzi e a chi, come me, scontrandosi con un capriolo in moto è stato fortunato a riportare “solo” una caviglia fratturata e un legamento rotto, poiché c’è anche chi, per lo stesso motivo non è più tra noi.

Sembra proprio che a vivere qui si dia fastidio ma non ce ne andremo facilmente.  Anche se è sempre più difficile, continueremo a farlo perché amiamo la nostra terra, facciamo parte di essa e siamo orgogliosi di come l’abbiamo mantenuta. Quando siete arrivati voi, promotori ed ideatori del Parco era bella, forse più di ora…e lo era senza le vostre regole, senza i vostri vincoli, senza i vostri divieti e senza i vostri animali.

Fortunatamente noi montanari, non siamo tutti come questi nostri cari Sindaci ed amministratori ; loro, senza orgoglio e senza dignità hanno regalato la nostra terra, si sono affezionati alle loro misere poltrone tanto da diventare servi dei Partiti della pianura e aguzzini della propria gente. A me personalmente fanno un po’ di compassione, e mi chiedo se sia stata più dannosa la loro inutilità o lo siano cinghiali e  caprioli;  non potendo però trascurare il fatto che questi sono stati eletti e rieletti, dobbiamo per forza trarne la dovuta conclusione…cioè che in fin dei conti, abbiamo ne più ne meno che i sindaci ed i caprioli che ci meritiamo.

 

Antonio Manini